martedì 15 marzo 2016

Resoconto dell'ultimo corso fatto a Cagliari con un gruppo di bravi Illustratori


Oggi venerdì 29 inizio con alcuni miei colleghi cagliaritani un corso con Paolo Canton Topipittori che si chiama PL1 ma che assomiglia di più a un PL2, e che durerà solo 3gg. che saranno intensissimi... ma cosa significa PL1?
Ebbene, PL1 sta per Progettare Libri 1, un corso su come fare i libri non cosa metterci dentro che quello lo vediamo dopo...
Si parte con la descrizione delle parti tecniche del libro, vi inserisco un immagine di sintesi:
Paolo ci mostra una serie di libri che presentano diverse strutture, brossura, cartonato, etc,  il testo che mi colpisce di più è La storia di Babar un bellissimo cartonato in lingua francese di grande formato con carta uso mano, e la riedizione della mondadori dello stesso libro con colori modificati, tagli delle immagini e testo con diverso font; insomma un'altro libro, attraverso il raffronto tra le due versioni notiamo diverse differenze, e a parte lo stesso titolo le due edizioni non hanno più niente in comune, e l'edizione mondadori risulta una versione che si discosta completamente dall'idea originale, da renderla quasi irriconoscibile.
Altro esempio Da lontano era un isola edizione Einaudi ed edizione Corraini, due libri dallo stesso titolo ma diversi. Perchè due libri con le stesse immagini e stesse parole risultano così diversi? Quanto è importante il formato? La carta? I colori? e il Font?
Se non ci chiediamo queste cose quando facciamo un libro e ci si limita a fare il disegno poi da qualche parte andrà messo... non stiamo pensando nel modo giusto e il nostro disegno potrebbe non andar bene mai per nessuno, ma solo per noi stessi.
C'è differenza tra una carta uso mano e una carta lucida patinata, c'è differenza se uso un colore, 5 colori o 20 colori, c'è differenza se uso un times new roman o un book antiqua, si c'è differenza! e a volte sono queste differenze che determinano se un libro è bello o è brutto.
Non c'è la formula magica ed esatta per determinare in modo preciso ecco questo è il libro perfetto! Ma possiamo usare tanti strumenti per provare a realizzare qualcosa di bello per la vista e piacevole al tatto, che sia riproducibile tante volte e che magari non abbia dei costi eccessivi sia per chi lo produce che per chi lo dovrà acquistare.
Quindi quando abbiamo in mente una storia..è necessario pensare a  quante pagine, quale sarà il formato, quanti colori useremo. Detto così sembra semplice, ma avete mai pensato a quanti formati di libro ci sono? E quale sarà quello giusto?

Noi siamo partiti esaminando alcuni esempi : (Dos à Dos, Giapponese, libri a pieghe, sono solo alcuni degli esempi possibili).




Quale sarà il formato della carta, sarà quadrato? rettangolare? a fisarmonica, quante pieghe? Brossura, legatura pamphlet o giapponese? Pagina doppia pagina singola etc.
Importantissime sono le legature che ci ha mostrato Paolo ecco quella che abbiamo usato di più per fare i nostri bloc notes personali:



Beh questo corso in quanto ai numeri fa venire un po' il mal di testa, ma se si riesce ad essere precisi con stecche d'osso, punteruoli, filo, riga e taglierino, e si aggiungono anche delle belle immagini come solo alcuni sanno fare vengono fuori oggetti meravigliosi.
Dopo alcune spiegazioni sono iniziati gli esercizi e cosa c'è di meglio di un sacchetto di tela e dei tappi di bottiglia con i numeri per assegnare in maniera equa i compiti.

Di seguito gli esercizi che mi sono stati assegnati e cosa ho prodotto...

Primo giorno, compito:  utilizza un foglio 50x70 di cartoncino colorato per realizzare un prototipo libro modello Fanzine, non puoi disegnare su entrambe le facciate, se lo fai devi darne giusta motivazione:

Cosa ho realizzato? Ho pensato di utilizzare la parte interna come parte tecnica, e poichè il tempo era poco e io sono lunga nel disegnare, ho deciso di usare una forma semplice su cartoncino avorio. Mediante la tecnica del ritaglio unita a quella del pop-up, che detto così sembra una roba bellissima, ma io non sono tanto brava... Ho pensato di creare la storia di una palla, e le sue azioni rapportandole a ciò che può fare un bambino, quindi (GIRA, SALTA, CADE, GUARISCE etc.) e l'ho intitolato :
Proprio come me, perché il primo titolo suggerito da Canton non mi piaceva tanto "Sei una palla" anche se faceva tanto ridere.

Ecco l'elaborato:






Secondo giorno, compito:  Avevo più che altro un elenco di materiali attualmente in mostra al museo dei Migranti di Lampedusa, dovevo usare tutti gli oggetti nel mio libro ma senza parlare dei migranti.
Per prima cosa ho deciso di utilizzare delle carte colorate con acrilico che mi ero portata da casa per gli oggetti, e ho iniziato a disegnargli ed intagliarli, il più complicato è stato il motore di una barca, perché non avevo idea di come fosse. Dopo aver fatto tutti gli oggetti ho pensato al numero di pagine che mi occorrevano per la mia storia, e a come non legare ai migranti questi oggetti.
Ho inventato uno zio un po' strambo Zio Aldo ed è venuta fuori una storia divertente anche grazie ai suoi 6 nipoti.

Foto del compito...




Terzo giorno, pian piano le difficoltà crescono, ma per fortuna ad affrontarle questa volta siamo in 3 compito:  (Eseguito a 6 mani in collaborazione con Daniela Chillotti e Giorgia Atzeni).
Da una foto di Hernri Cartier Bresson - Russia, ispirandosi agli esercizi di stile di Queneau descrivete il punto di vista dei tre personaggi in minimo 32 pagine.

ecco l'elaborato  chiuso

 ecco l'elaborato  aperto





Grazie a Paolo Canton che ci ha supportati ma soprattutto sopportati nel nostro caos fisico e mentale, grazie a tutti i colleghi di questo corso (Maria Chiara, Ignazio, Agnese, Carol, Francesca, Alessandra, Riccardo, Mario, Eva, Giorgia, Anna, Francesca, Gabriella, Daniela, Janira), spero ne faremo altri insieme.


Per ulteriori informazioni su altri corsi di Paolo Canton Topipittori seguite il blog : http://topipittori.blogspot.it/

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