lunedì 3 marzo 2014

Corso di Serigrafia al Saletta Team

Oggi vi voglio parlare del corso di serigrafia che ho seguito nel week-end.
Ho passato due giorni in piacevole compagnia, ci siamo divertiti a provare e sperimentare anche grazie al nostro maestro Alberto Marci. Di seguito alcuni cenni di serigrafia e alcune delle fasi per eseguire il lavoro.

Un pò di storia.... 

La Serigrafia o stampa serigrafica è una delle tecniche  di stampa artistica che si utilizzano per riprodurre immagini o documenti su qualsiasi materiale mediante l’uso di un tessuto denominato tessuto di stampa, facendo depositare dell’inchiostro su un supporto attraverso le aree libere del tessuto.
Si tratta di un sistema che permette la ripetizione, cioè, una volta che si ha un modello sul telaio, questa stampa si può ripetere migliaia di volte senza perdere di definizione.

Il termine "serigrafia" deriva dal latino "seri" (seta) e dal greco "graphein" (scrivere), dato che i primi tessuti che fungevano da stencil erano di seta.
La serigrafia come tecnica artigianale e industriale è stata adottata anche in ambiti artistici e commerciali sin dai primi del Novecento.
La diversa definizione delle tipologie di serigrafia dipende dalle procedure e dagli obiettivi (ad esempio la serigrafia tessile è un ambito applicativo quasi a sé stante e include tutte le specialistiche applicazioni per gli innumerevoli supporti definiti tessuti); la serigrafia grafica è quella normalmente intesa per stampa pubblicitaria o di illustrazioni e grafici o disegni; la serigrafia industriale per applicazioni di decorazione funzionale e non solo decorativa (pannelli di comando, segnaletica stradale ecc.), serigrafia artistica è sia tecnica artistica che modalità operativa per riprodurre opere più vicine possibile all'originale.

La serigrafia deriva dallo stencil, molto meno elaborato da utilizzare; nonostante ciò, esistono testimonianze affermanti che i Fenici la utilizzassero, e esiste chi li considera i soli veri inventori di questa tecnica. In seguito venne introdotta nell'arte giapponese, dove, pur non essendoci prove certe, molti sostengono che oltre duemila anni fa furono proprio loro i primi ad utilizzare dei capelli umani fissati a delle cornici di legno. La tecnica si sviluppò ulteriormente in Giappone, dove si iniziarono ad utilizzare dei telai in seta, applicando lacche sulla matrice. La tecnica fu in seguito esportata in Francia. Il processo serigrafico moderno venne invece ideato da Samuel Simon a Manchester, nel 1907. L'idea venne poi adottata da John Pilsworth a San Francisco, California, che nel 1914 usò la tecnica serigrafica per comporre stampe multicolore all'incirca nello stesso modo in cui sarebbero state fatte oggi.
Durante la Prima guerra mondiale, la tecnica divenne molto popolare, dato che venne utilizzata come processo industriale per stampare bandiere e stemmi.

In serigrafia è possibile stampare su tutti i materiali, l'unico vero limite è l'irregolarità della superficie mentre esistono innumerevoli tipi diversi di inchiostri capaci di ancorare su diversi o specifici materiali.

Le serigrafie a più colori prevedono l'uso di più matrici (una per colore) e per le quali in fase di stampa è necessario tenere un perfetto "registro di stampa".

La tecnica serigrafica è sempre possibile su ogni supporto ed è particolarmente utile e richiesta per dare sicure e intense tonalità di colore speciale. Solo in serigrafia si possono ottenere innumerevoli effetti speciali come rigonfianti, effetti in rilievo, glitter, metallizzati, iridescenti, fosforescenti, abrasivi, lucidi, opachi, termocromici che impreziosiscono notevolmente lo stampato.

Il procedimento

La tecnica che abbiamo utilizzato durante il corso di serigrafia si basa sull'emulsione fotografica. L'immagine originale viene posta su un foglio trasparente nel nostro caso di acetato. L'immagine può essere disegnata o dipinta anche direttamente sul foglio trasparente, fotocopiata, o stampata con una stampante laser, basta che le aree con l'inchiostro siano coperte in modo da non lasciar passare la luce.

I due disegni
Acetato sovrapposto










Il foglio trasparente viene posto su un telaio serigrafico cosparso di emulsionante fotosensibile che si solidifica alla luce ultravioletta. Le aree del foglio trasparente che non sono state coperte permettono alla luce di raggiungere l'emulsione, si induriscono e si attaccano al telaio. Il telaio viene poi interamente lavato. Il telaio che contiene la matrice viene lavato con un getto d'acqua a pressione tiepida con l'obiettivo di rimuovere l'emulsione gelatinosa sulle parti che non hanno ricevuto luce, parti che coincidono con le aree dell'immagine da riprodurre in. Il lavaggio rimuove la gelatina lasciando le parti libere di tessuto di stampa dove poi fluirà l'inchiostro. Il telaio viene quindi posto a registro su una macchina serigrafica (simpaticamente chiamata giostra dei telai ) e viene scelto l'inchiostro in base al supporto su cui vogliamo stampare, (plastica,carta,vetro ecc).

Telaio posizionato con la copertura delle aree non emulsionate
Il telaio serigrafico: è realizzato con un tessuto di filato finissimo e regolare, ad armatura tela, teso su una cornice di alluminio, ferro o talvolta legno. Originariamente di seta, dagli anni quaranta vengono utilizzati al suo posto nylon o poliestere. Alcune aree del telaio vengono bloccate ovvero vengono cosparse di varie sostanze, a seconda della tecnica utilizzata, per comporre un'immagine (viene quindi creato uno stencil); le parti bloccate non compariranno infatti nella stampa finale. Nelle parti libere il colore di stampa passa attraverso i minuscoli fori delle intercapedini lasciate dai fili di trama e ordito, per andare a depositarsi sulla superficie da stampare.

L'inchiostro deve essere diluito con un apposito diluente in caso di colori ad acqua con acqua, e deve avere la consistenza del miele. Le gelatine ad acqua sono più delicate, quindi se occorre una grande tiratura è necessario catalizzarle con appositi prodotti chimici, però in questo caso il telaio non è più recuperabile. Il telaio può essere preparato per lavorare in piano o in rotativa. L'inchiostro viene poi posizionato sulla parte alta del telaio e con una spatola di gomma, altrimenti detta racla, viene spalmato sull'intero telaio, comprese ovviamente le aree aperte al substrato. L'inchiostro passa attraverso gli spazi aperti e si deposita sul supporto (carta, tela, stoffa ad esempio).
Inchiostratura

Posizionamento inchiostro con la racla










Il telaio viene quindi rimosso e il supporto viene fatto asciugare.
Al termine dei passaggi di colore, il telaio va pulito con acqua e asciugato bene, se non abbiamo più bisogno del nostro telaio e della nostra matrice di stampa, possiamo eliminare completamente l'immagine impressa con dei prodotti specifici per la rimozione della gelatina fotosensibile.


Asciugatura della prima inchiostrata
Ecco il lavoro finito... con tante imprecisioni, spero di migliorare.
Tavola finita con tre colori 










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