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Spente le luci sul convegnoCartoline dalla terra di nessunoche si è tenuto a Cagliari il 13 e 14 novembre,Fuorilegge segue Aidan Chambers nel suo giro sull’isola e ci racconta l’incontro con i ragazzi diMusei in questa cartolina.

Biblioteca Comunale, martedì 17 novembre 2009, ore 11,00
L’ultima cartolina dalla Sardegna arriva da Musei, villaggio (come l’ha chiamato Aidan Chambers) del Sulcis Iglesiente, nel sud ovest dell’isola, e ci racconta l’incontro fra l’autore e gli alunni della terza media del paese.
Sono un’infiltrata, per Fuorilegge e anche un po’ per me, curiosa di vedere e ascoltare Chambers con i ragazzi.
C’è un sole splendido, il caldo di un autunno che si veste d’estate, le porte aperte, i ragazzi seduti e Aidan con la “sua fidanzata” (così ha definito l’interprete che lo accompagna da più giorni), qualche adulto curioso e gli insegnanti.
Si comincia. Lo scrittore racconta del suo nome, l’ha scelto lui quasi adolescente, perché quello che gli avevano dato i suoi genitori non gli piaceva. Aidan, di origine celtica, vuol dire fuoco, ma dentro questo nome se ne nascondono altri due: NADIA, di origini russe, che vuol dire speranza, e DIANA, di origini romane, dea della caccia. Quindi due donne e un uomo nello stesso nome che, come amabilmente ci racconta Aidan, fanno sì che includano il maschile e il femminile, la possibilità di immaginare di essere altro, di avere origini antiche e differenti, di racchiudere in sé più persone.
È anche così che nasce e cresce uno scrittore. Nel momento in cui ciascuno vorrebbe sapere le origini del proprio nome e scoprire informazioni preziose, utili anche per il futuro, per i sogni e i desideri e, soprattutto, anche per giustificare quanto di noi stessi a volte non ci piace proprio.
Della cultura celtica Chambers ci racconta come la scrittura di quel popolo si sia evoluta fino ai giorni nostri, un piacevole modo per sottolineare quanto per lui sia importante scrivere.
Leggere e scrivere: due strumenti preziosi e importanti che tutti siamo in grado di acquisire, che determinano la forza del pensiero e l’utilizzo dell’invenzione e la certezza che, scrivendo, possono emergere pensieri inaspettati e, leggendo, scoperte entusiasmanti.
Due consigli di Aidan ai giovani: scrivere tanto, mail, sms, appunti, lettere, e un taccuino sempre in tasca; leggere almeno un’ora al giorno (per chi è troppo e per chi troppo poco?), leggere per sé e per gli altri.
E poi finalmente le domande e si parla soprattutto del suo ultimo libro, Questo è tutto, Fabbri, 2007, che Chambers racconta di amare molto. Ha impiegato sei anni a scriverlo, ha interrogato molte delle donne che conosce (il personaggio principale è una ragazza, a differenza dei libri precedenti che vedono prevalentemente protagonisti maschili). E poi la rivelazione: questo libro parla di sesso. Aidan chiede: “I vostri genitori vi lasciano leggere libri che parlano di sesso?” “Come sesso?” è la domanda un po’ incredula che nasce tra il giovane pubblico. “Sesso vero – risponde – quello che fa parte dell’amore e della scoperta.”
La curiosità ora raggiunge livelli incredibili… e gli sguardi vanno ai due bibliotecari Cristiana e Maurizio, che sorridono sotto i baffi che non hanno, vedendo i loro lettori un po’ imbarazzati ma contenti della mattinata che ormai sta finendo.
Si chiude con due poesie lette da Cristiana Casu, su richiesta di Aidan, perché leggere per gli altri è bello quasi come leggere per sé.
Lo scrittore è invece stato salutato con questa poesia di Sandro Penna

È bello lavorare

Al buio in una stanza

Con la testa in vacanza
lungo l’azzurro mare.